Prevenzione primaria delle malattie cardioglicometaboliche
Le malattie cardiovascolari e cardiocircolatorie rappresentano in Italia e in tutto il mondo Occidentale la prima causa di morte e di invalidità.
Tra le malattie metaboliche a più alta prevelenza ci sono l’Obesità e il Diabete Mellito; essere portatori significa aumentare di molto il rischio, peraltro già elevato, di andare incontro ad un incidente cardiovascolare.
Da queste considerazioni l’importanza di inquadrare più precocemente possibile una malattia metabolica o potenzialmente tale, calcolarne il rischio cardiovascolare in modo da potere fare una importante azione di prevenzione e impedire che tale malattia si instauri, aumentando il rischio di problemi cardiovascolari (Infarto e/o Ictus).
Per prevenzione Primaria si intende l’inizio di un percorso condiviso col il paziente per eliminare il maggior numero di fattori di rischio che aumentano la possibilità di avere una malattia metabolica e/o cardiovascolare.
I principali fattori di rischio modificabili su cui lavorare sono:
Iperglicemia e Diabete;
Obesità;
Dislipidemia (Colesterolo e Trigliceridi);
Sedentarietà;
Abitudine al fumo;
Alimentazione disordinata;
Eccesso di stress;
Pregressi eventi cardiovascolari.
Esistono anche fattori di rischio non modificabili, sui quali non si può intervenire ma che sono utili da considerare per il calcolo del rischio cardiovascolare e funzionali al percorso preventivo:
Età;
Sesso;
Razza;
Familiarità per Diabete o Cardiopatie.
Attraverso la presenza di uno o più di questi fattori si può fare un calcolo piuttosto preciso del rischio del paziente.
La prevenzione primaria è quella disciplina che interviene prima che questo rischio aumenti in modo importante e si oppone all’instaurarsi di uno o più di questi fattori di rischio sopra descritti.
Lo strumento attraverso il quale si può intraprendere questo percorso è comportamentale con la modificazione dello stile di vita che nel mondo occidentale tende alla ipertecnologia, a scelte alimentari scorrette e a utilizzare il nostro tempo in modo sbilanciato favorendo sempre di più il lavoro o fonti di stress importanti a scapito del riposo (fisico e mentale) e cura del nostro corpo.
Quando questo non basta è possibile utilizzare dei farmaci, che spesso in questa fase non hanno un vero scopo curativo, ma piuttosto preventivo. Non vengono utilizzati per modificare un valore ma solo perché questo non si alteri nel tempo.
La Prevenzione Primaria (Strumento fondamentale e troppo spesso sottovalutato) si differenzia dalla prevenzione secondaria in quanto interviene quando vi sono fattori di rischio senza che si abbia già una malattia o un evento conclamato, al contrario della seconda che ha una azione più curativa che preventiva in quanto interviene in caso di malattia già conclamata o di eventi uno o più cardiovascolari già avvenuti.
Il Diabete e le sue complicanze
Il Diabete di tipo 1
Il Diabete tipo 1 è una malattia metabolica causata dall’assenza di produzione di insulina naturale da parte del pancreas. L’insulina è l’ormone responsabile del trasporto di glucosio dal circolo all’interno delle cellule. La sua assenza ne provoca un importante rialzo (Iperglicemia) con conseguente glucotossicità e danno cellulare.
Il Diabete di tipo 2 è una condizione metabolica in cui il glucosio non viene metabolizzato in modo corretto a causa di insulina anomala prodotta dal pancreas o del mal funzionamento periferico della stessa insulina che quindi non svolge le sue normali attività; o per difetti recettoriali, o per un fenomeno piuttosto comune denominato resistenza periferica all’insulina che si sviluppa a causa dell’eccessivo accumulo di grasso viscerale.
La costante Iperglicemia provoca complicanze croniche di tutti gli organi ed apparati in quanto il danno arterioso sistemico causato dalla DURATA dei valori elevati di glucosio crea una scarsa ossigenazione di tutti gli organi mandandoli in sofferenza.
La variabile TEMPORALE (per quanto tempo viene mantenuto uno stato di iperglicemia grave) è quella da tenere più sotto controllo, poiché non è tanto L’ENTITÀ del valore di glicemia a creare un danno (purchè sia di durata relativamente breve) ma il TEMPO nel quale si rimane in uno stato di scompenso glicemico.
Per una corretta prevenzione delle complicanze del diabete sia di tipo 1 che di tipo 2 è assolutamente indispensabile tenere sotto controllo i valori della glicemia. Fondamentale è il monitoraggio continuo del compenso metabolico attraverso la valutazione dei valori dell’EMOGLOBINA GLICATA e l’autocontrollo domiciliare della glicemia (che permette di individuare con precisione l’intensità e i momenti in cui si verificano gli scompensi metabolici permettendo così di perfezionare la terapia sulla base dei risultati).
Complicanze
Le principali complicanze croniche del Diabete sono:
MACROANGIOPATIA
La Macroangiopatia Diabetica è un fenomeno legato al danno dei grossi vasi con conseguenze cardiovascolari che possono portare a Malattia Ipertensiva, Cardiopatia Ischemica e Ictus Cerebri. Il danno cardiovascolare con conseguente infarto cardiaco è la principale causa di morte e di invalidità per un paziente diabetico. Esiste anche una variante silente di infarto che si presenta in forma del tutto asintomatica soprattutto se vi è la contemporanea presenza di una Neuropatia Sensitiva. L’ipertensione dal canto suo è anche la principale causa di danno renale e retinico, organi già bersaglio della malattia diabetica.
NEUROPATIA
La Neuropatia Diabetica è un fenomeno legato al danno dei nervi, sia con meccanismo diretto della glicazione delle cellule nervose, sia con un meccanismo indiretto legato alla compromissione dei vasi che irrorano i nervi con conseguente scarsa ossigenazione del sistema nervoso periferico.La Neuropatia può essere sensitiva, in tal caso si presenta con sintomi sotto forma di intorpidimento, formicolio, e nei casi più gravi con crampi spesso notturni dei polpacci e dolori degli arti inferiori fino alla comparsa di ulcerazione neuropatica sulla pianta del piede. Esiste una variante motoria della Neuropatia Diabetica in cui il deficit è una compromissione del movimento più o meno grave e più spesso legato agli arti inferiori. Il Diabetico nella maggior parte di casi presenta una variante mista detta Sensitivo – Motoria.
RETINOPATIA
La Retinopatia Diabetica è una condizione clinica caratterizzata dal danno della arteria retinica con conseguente scarsa ossigenazione della retina stessa. La variante peggiore è la forma emorragico-essudativa che può portare ad una più o meno grave perdita della vista fino alla completa cecità. Esistono anche forme meno gravi denominate proliferative. L’esame del Fundus Oculi è quello che ci permette la diagnosi e un corretto inquadramento del problema.
NEFROPATIA
La Nefropatia Diabetica è una condizione clinica caratterizzata dal danno della arteria afferente renale con conseguente alterazione del filtrato glomerulare fino all’evoluzione in insufficienza renale cronica. La variante peggiore è una insufficienza renale grave detta di quarto stadio che può portare alla dialisi e nei casi più gravi anche al trapianto di rene. Esistono forme meno gravi di insufficienza renale dette di 1, 2 e 3 stadio. Il dosaggio della microlbumuria è un esame che può predire con molto anticipo una insufficienza renale permettendoci di capire che è presente una molto precoce sofferenza renale.
PIEDE DIABETICO
Si definisce piede diabetico una condizione in cui per una compromissione vascolare o neurologica o di entrambe le componenti, uno o entrambi i piedi vanno in sofferenza ischemica o di trasmissione nervosa arrivando anche alla formazione di ulcere che se non trattate tempestivamente possono infettarsi e portare a gravi complicanze come la gangrena o la osteomielite (infezione ossea). Qualsiasi piccola ulcera o callosità deve essere trattata da personale competente del settore per impedire le complicanze sopra descritte che in tali casi posso svilupparsi ed evolversi negativamente in tempi velocissimi.
Obesità e le sue complicanze
L’obesità è una condizione medica caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo che determina gravi danni alla salute. Esiste una obesità viscerale, situazione in cui il grasso si deposita attorno agli organi, che si manifesta con una deposizione eccessiva di grasso a livello addominale. Questa condizione è la più pericolosa ed è quella che predispone più facilmente a malattie croniche principalmente di tipo cardiovascolare, Metaboliche (Diabete), respiratorie e motorie.
Esiste anche una variante detta sottocutanea in cui il grasso si distribuisce più superficialmente attorno agli organi; questa variante è meno pericolosa e più antiestetica e si manifesta con un accumulo disordinato di massa grassa in tutto li corpo, molto visibile esternamente.
Nella maggior parte dei casi è causata da stili di vita disordinati; un’alimentazione scorretta (da un punto di vista qualitativo più che quantitativo) e un ridotto dispendio energetico a causa di scarsa o nulla attività fisica. Esistono poi forme legate a disturbi ormonali (Ipotiroidismo o ipercorticosurrenalismo) e forme più rare legate a predisposizioni genetiche.
L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica ed è un importante fattore di rischio per le malattie croniche, quali diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e tumori. Obesità e sovrappeso sono un importante fattore di rischio per le più comuni malattie croniche e tumorali quali:
Malattie cardiovascolari (in particolare infarto e ictus) e ipertensione;
Diabete Mellito di tipo 2;
Sindrome metabolica;
Alcune forme di tumori (in particolare il tumore dell’endometrio, del colon retto, renale, della colecisti, della prostata e della mammella);
Colelitiasi;
Malattie muscolo-scheletriche.