Scompensi ormonali
Gli ormoni sono dei messaggeri prodotti dalle ghiandole del nostro sistema endocrino. Attraverso il circolo ematico vengono trasportati nei diversi tessuti e organi, dove inviano messaggi su quando e come eseguire una determinata azione. Quando questi ormoni vengono prodotti in eccesso o in difetto si sviluppano malattie endocrine.
Gli ormoni sono indispensabili perché regolano importanti funzioni necessarie per il corretto funzionamento del nostro metabolismo tra le quali:
- Appetito e sazietà;
Frequenza cardiaca e controllo della pressione sanguigna;
Controllo della deposizione e distribuzione del grasso nel corpo;
Ciclo del sonno;
Ciclo riproduttivo e funzioni sessuali;
Crescita e sviluppo;
Umore e livelli di stress;
Temperatura corporea.
Scompensi delle ghiandole endocrine
Le ghiandole e gli organi endocrini sono deputati alla produzione degli gli ormoni, che sono sostanze capaci di espletare le loro funzioni in organi “bersaglio” anche lontani dalla loro localizzazione.
Le principali ghiandole endocrine sono:
1. Ipofisi che è la ghiandola centrale di questo sistema che controlla a cascata molte altre ghiandole endocrine più periferiche;
2. Ipotalamo;
3. Tiroide e para-tiroide;
4. Timo;
5/7. Ghiandole surrenali;
6. Pancreas;
8. Testicoli;
9. Ovaie.
10. Tessuto adiposo;
11. Sistema delle incretine gastrointestinali.

Le più diffuse patologie endocrine
Molto si sta scoprendo in questi ultimi anni delle innumerevoli attività endocrine del nostro organismo, alcune sono di recentissima scoperta e molte altre che ancora sembra debbano venire alla luce.
Ci sono molte attività di tipo endocrino (produzione di ormoni) anche in organi che non sono primariamente endocrini ma che lo diventano in alcune condizioni oppure ci sono anche organi di cui solo alcune cellule svolgono una attività endocrina ma comunque di grande importanza.
TIROIDE
Il Distiroidismo è una condizione caratterizzata da un mal funzionamento della ghiandola tiroidea.
Quando la ghiandola produce ormoni in eccesso rispetto alle fisiologiche quantità si parla di IPERTIROIDISMO con conseguente sintomi legati ad un eccessiva velocità delle delle funzioni metaboliche da essa controllate:
I principale sintomi da iperfunzione della ghiandola tiroidea sono:
Tachicardia;
Sudorazione abbondante;
Dimagrimento;
Eccitazione del tono dell’umore;
Insonnia;
Irritabilità;
Tremori.
Quando si verifica la condizione opposta cioè un rallentamento della produzione degli ormoni tiroidei si parla di IPOTIRODISMO e i sintomi sono legati al rallentamento delle funzioni metaboliche di pertinenza tiroidea tra le quali:
Aumento del peso corporeo;
Bradicardia;
Sonnolenza;
Alterazione del tono dell’umore in senso depressivo;
Letargia;
Stanchezza cronica.
Queste condizioni sono spesso sostenuta da una Tiroidite Cronica, la forma più comune delle quali è quella autoimmune, definita TIROIDITE di Hashimoto. Questa condizione può spesso creare anche alterazione volumetriche della ghiandola quali Gozzo e noduli benigni delle ghiandola stessa.
SURRENE
Il surrene è una ghiandole che prende il nome dal fatto che si trova anatomicamente sopra al rene ma svolge funzione del tutto differenti. Le malattie surenaliche sono piuttosto rare e possono essere caratterizzate da una iper o ipofunzione della ghiandola o da formazioni nodulari spesso benigne, raramente maligne dette Incidentalomi a causa del fatto che quasi sempre sono sintomatici e scoperti in modo accidentale. La sindrome di Cushing sia pur rara è la più comune delle affezione da ipersurrenalismo in cui vi è una eccessiva e incotrollata produzione di cortisolo (il principale ormone corticsurrenalico ed equivalente naturale del cortisone sintetico).
I sintomi principali sono legati ad una Obesità centrale con arti prevalentemente sottili, con dei tratti somatici abbastanza tipici, tipiche strie rossastre sul corpo e sul viso, cute grassa e disturbi metabolici quale iperglicemia e ipertensione endocrina.
L’insufficienza surrenale è una rara malattia in cui si ha ridotta produzione cortisolo. La principale forma di insufficienza surrenale viene chiamata sindrome di Addison.
IRSUTISMO
È una patologia caratterizzata da un aumento della peluria in zone dove la donna non dovrebbe averne, di origine ormonale androginico (eccesso di ormoni maschili). Le zone più comunemente colpite da questo tipo di eccesso di peluria sono:
Il viso, sopra e sotto le labbra e nella zona dell’orecchio;
La linea alba (quella linea immaginaria che parte dal pube e raggiunge l’ombelico);
La parte superiore della schiena vicina al collo e la parte inferiore della schiena vicina all’osso sacro;
L’ areola intorno ai capezzoli.
L’Irsutismo si differenzia dalla ipertricosi poiché è la crescita di peli anomali anche pochi, ma talvolta possono essere molti, in zone dove una donna non dovrebbe proprio averne. L’Ipetricosi invece è un aumento eccessivo della peluria in quelle zone dove invece fisiologicamente già i peli ci sono (una pubica, ascelle).
AMENORREA
L’amenorrea è una condizione in cui nella donna vi è assenza del ciclo mestruale da almeno 6 mesi consecutivi. Esiste una amenorrea primaria quando la donna non ha mai avuto il ciclo mestruale dal 15 anno di età o dopo almeno 5 anni dallo sviluppo del seno.
Amenorrea secondaria invece quando dopo un periodo di cicli mestruali regolari vi è l’interruzione per 6 mesi consecutivi del ciclo. Le cause di amenorrea possono essere:
Anatomiche;
Insufficienza Ovarica (per deficit ormonale);
Anovulazione;
Genetiche;
Farmacologiche;
Psicogene.
IPERPROLATTINEMIA
Iperprolattinemia è una condizione in cui la prolattina viene prodotta in eccesso e crea disturbi e sintomi legati alla sfera della sessualità. La prolattina è un ormone che fisiologicamente la donna produce in grandi quantità in gravidanza per preparare le mammelle all’allattamento.
Quando questa viene prodotta in eccesso nel sesso femminile si possono avere disturbi del ciclo mestruale fino alla totale assenza per periodi più o meno lunghi, e nei casi più gravi azzeramento della libido, e galattorrea (produzione di una sostanza simil latte ma non lo è) dal capezzolo, che può essere indotta dalla spremitura o nei casi più acuti può avvenire anche spontaneamente.
Iperprolattinemia maschile può causare calo della libido ed essere associata ad una Ginecomastia (aumento del volume delle mammelle maschili). Quando l’iperprolattinemia è presente a con valori non troppo elevati si parla di Iperprolattinemia secondaria sostenuta da situazioni o momenti stressanti sia fisici che psichici per periodi medio lunghi (es: le atlete professioniste sono tra le più colpite a causa dei lunghi periodi di allenamento e stress psico – fisicio). Quando i valori sono molto alti si parla di Ipeprolattinemia primaria sostenuta da un eccessiva attività, a causa spesso di Adenomi benigni detti Prolattinomi, delle cellule Ipofisarie deputate alla sua produzione.
Osteoporosi e metabolismo
del calcio
Osteoporosi
L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da una ridotta mineralizzazione della massa ossea che si presenta sotto forma di alterazioni qualitative che si accompagnano ad un aumento del rischio di frattura.
Colpisce prevalentemente la donna nel post menopausa a causa delle assenza di produzione di estrogeni che sono ormoni che tra le numerosissime funzioni hanno anche quella di nutrimento dell’osso.
I due segmenti più colpiti anche per motivi di tipo anatomico sono il RACHIDE e il FEMORE ma tutte le ossa ne posso essere interessate. L’incidenza di osteoporosi aumenta con l’età fino a interessare la maggior parte della popolazione dopo gli ottanta anni. Si presenta sotto due tipologie:
Primaria: fisiologica e cronica assenza di estrogeni nel post menopausa;
Secondaria: se associata ad altre condizioni (malattie endocrine, malattie gastrointestinali, malattie del sangue, assunzione di alcune farmaci che interferiscono col metabolico del calcio).
Il metabolismo del calcio è regolato da un ormone chiamato PARATORMONE (PTH) prodotto dalle paratiroidi che sono quattro piccolissime ghiandole che si trovano all’interno del tessuto tiroideo ma che svolgono funzioni completamente diverse dalla tiroide ma fondamentali per controllare in modo corretto il metabolismo del calcio.
Una produzione in eccesso del paratormone detta IPERPARATIROIDISMO o in difetto IPOPARATOROIDISMO può influenzare il corretto metabolismo con importanti alterazioni a livello dell’osso e dei valori circolanti del calcio.
Disturbi della sessualità maschile
e femminile
I disturbi della sessualità sia nel sesso maschile che femminile possono essere a legati a problemi anatomici dello sviluppo dei genitali con o senza alterazione della Libido, oppure a un deficit del desiderio (LIBIDO) legato a difetti di tipo ormonale che ne riducono o azzerano completamente l’entità. Nel sesso femminile le principali cause di disturbi sessuali e di infertilità sono:
Una cronica eccessiva produzione di Prolattina (IPERPROLATTINEMIA) che causa sia un deficit della Libido che un disordine del ciclo mestruale che si può presentare in modo disordinato (DISMENORREA) che totalmente assente (AMENORREA);
- Una eccessiva produzione di Androgeni (ormoni maschili) che creano una sindrome da iperandrogenismo nella maggior parte dei casi sostenuta dalla SINDROME dell’OVAIO POLICISTICO anche detta POLICISTOSI OVARICA.
Le cisti ovariche che si formano più facilmente in età fertile nella donna giovane non sono altro che la riorganizzazione del guscio della cellula uovo che si riorganizza quando non viene completamente eliminata con la mestruazione.
La cisti può avere proprietà di tipo endocrino e produrre androgeni in accesso responsabili di una serie di sintomi da virilizzazione quali IRSUTISMO, OBESITÀ VISCERALE EFFLUVIUM (Capelli Diratati) ma soprattutto dismenorrea amenorrea e anovulazione.
La policistosi ovarica è una delle principali cause di infertilità femminile. Esistono poi rare forme genetiche femminili legati a disturbi della sessualità e della fertilità le principali delle quali sono:
Sindrome di Turner;
Sindrome di Morris.
Nel sesso maschile i disturbi della sessualità possono dipendere da:
Deficit meccanici senza compromissione della libido, di cui il principale è il deficit ERETTILE, che è una frequente affezione presente nei pazienti diabetici. I motivi per i quali si crea questa condizione possono essere di origine vascolare, nervosa o psicogena. Spesso sono compresenti due o tutte e tre queste condizioni.
Deficit ormonali che posso portare all’IPOGONADISMO che è una difettosa maturazione dei genitali maschili (testicoli e pene) con ripercussioni più o meno gravi anche sulla fertilità;
Ipotestosteronismo che è una ridotta o assente produzione di testosterone e/o di uno o più dei suoi metaboliti (Diidrotestosterone) con alterazione della libido, scarsa sviluppo dei caratteri sessuali secondari (Peluria, Barba, Tono della voce). Questa condizione può essere sostenuta da cause genetiche (Criptorchidismo) chirurgiche (Orchietomia) Farmacologiche (antitumorali prostatici);
Infertilità maschile derivante da una alterata quantità o forma o motilità o penetranza degli spermatozoi. Questi deficit si posso presentare in forma più o meno parziale o completa.
Esistono forme rare genetiche che possono dare un ipotestosteronismo parziale o completo, la principale delle quali è la sindrome di Klinefelter responsabile anche di ridotto sviluppo dei genitali esterni oltre che dei caratteri sessuali secondari e di infertilità totale o parziale.